Le peggiori fermate del trasporto pubblico a Roma

A Roma purtroppo non c’è alcun posto per strada dove i pedoni siano veramente al sicuro. Non lo sono sui marciapiedi, dove continuano ad avvenire investimenti mortali da auto fuori controllo per la folle velocità, per non parlare dei tanti scooter, bici, monopattini che scorrazzano allegramente negli spazi a loro vietati, almeno in teoria. Figuriamoci poi dove non ci sono proprio marciapiedi.

Il problema si pone principalmente dove il pedone è costretto a rimanere (suo malgrado), anche per moltissimo tempo sul ciglio della strada in attesa di un bus, esponendosi a rischi elevati a causa di auto, camion, pullman che gli sfrecciano davanti come missili.

L’Associazione TUTraP-APS, a Tutela degli Utenti del Trasporto Pubblico, ha iniziato uno studio delle fermate più pericolose, per poi consegnare i risultati alla Consulta per la Sicurezza Stradale e richiedere al Comune interventi il più urgenti possibili.

A tal fine l’Associazione si appella a tutti gli utenti affinché segnalino le fermate più pericolose o “sfigate” che gli capita di frequentare.

Ad esempio la fermata del 118 e 660 (n.73165) fuori il complesso delle Catacombe di San Sebastiano (un luogo dell’elevato valore storico, religioso, turistico), con auto, camion, pullman che sfrecciano davanti pellegrini e turisti spiaccicati sul muro senza marciapiede.

Oppure il capolinea della nuova linea bus 91 “Express” a Battistini, dove c’è anche il capolinea del 46B e la fermata delle linee 146, 546, 916, 980, 985, queste ultime costrette a far salire/scendere i passeggeri in mezzo la strada e tra i bus parcheggiati, creando situazioni di grave pericolo.

Qui in Via Appia Antica, appena fuori Porta San Sebastiano, non c’entra nemmeno la palina per le linee 118, 218 (n.71329). Per le auto ampio spazio e su fondo sampietrini, che con la pioggia…

La “fermata della morte” dei tram 3 e 19 in Via Aldrovandi (Villa Borghese), letteralmente in mezzo alla strada e senza isola pedonale. La speranza è che auto/scooter si fermino sempre mentre scendono i passeggeri.

Ci sono poi le fermate pressoché inutilizzabili perché perennemente invase dalle auto parcheggiate, addirittura sul marciapiede (dove presente) come la n. 77592 delle linee 82 e 338.

Un altro esempio è la fermata in Via dei Monti di Primavalle, di fronte al capolinea Battistini della MetroA, perennemente utilizzata come parcheggio, conseguenza anche del fatto che il parcheggio di scambio per la Metro è del tutto insufficiente.

Ma grossi problemi ci sono anche in pieno centro di Roma, pensiamo alle fermate con marciapiede sconnesso e/o invaso dai tavolini della ristorazione o dalle bancherelle, con pochissimo spazio per tutti. Come questa (n. 70940), per il tram 3 proprio di fronte al Colosseo..

C’è poi la “cupa” e assordante fermata nel sottopasso in Corso d’Italia (n. 71409) per le linee 490, 495 e 89

Ci sono poi le fermate ad “alta velocità”, come questa (sulla sinistra nella foto) sul Grande Raccordo Anulare, da vero brivido per l’effetto aerodinamico dei mezzi che sfrecciano oltre i 100 km/h..

Molte altre sono le fermate segnalate, le stiamo raccogliendo su questa mappa:

https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?ll=41.89623669700255,12.347357261714883&z=12&mid=1HgjSBlSCrWeFdnQP5Yk5xYAklBJlqhM

Altre problematiche evidenziate sono le fermate con i cassonetti davanti, che costringono gli utenti a stare in mezzo la strada, sia per vedere (e farsi vedere da ) i bus in arrivo, sia per evitare l’odore nauseabondo. Inoltre le fermate che riportano numero identificativo errato, e quindi sono inutili per le app. Oppure quelle non aggiornate, che riportano ad esempio doghe di linee soppresse da anni e che quindi non passeranno mai per quella fermata.

Ci sono poi paline di fermata illeggibili perché coperte da tendoni di attività commerciali (in passato era successo addirittura in Via Veneto)

Oppure fermate completamente inglobate dalla vegetazione, come successo in passato alla n. 77143 sulla Litoranea/cancello 8 (non si vede, ma c’è). Un fatto che potrebbe riproporsi, anche in altre fermate.

L’elenco sarebbe ancora lungo ma ci fermiamo qui, per ora. L’Associazione invita gli utenti del trasporto pubblico a “salire a bordo” con gli altri iscritti, segnalare fermate “sfigate” ed eventualmente proporsi come “Mastro di linea”, ovvero “sorvegliante” di una linea utilizzata di frequente, sulla quale segnalare tutti i disservizi riscontrati.

0