L’Associazione ha fatto pervenire agli Assessori di Roma Capitale e di Regione Lazio nonché al Dipartimento Mobilità di Roma Capitale una nota per esprimere la propria contrarietà agli annunciati aumenti tariffari

Fabrizio Ghera (Assessore Mobilità e Trasporti – Regione Lazio)
Eugenio Patané (Assessore Mobilità – Roma Capitale)
Dipartimento Mobilità – Roma Capitale

In merito alle notizie circa il trasporto pubblico locale di Roma Capitale dove si è annunciato l’aumento del costo delle tariffe orarie, la nostra Associazione si dichiara contraria all’aumento per diversi motivi, mentre propone l’adozione di alcune misure alternative o mitigative.

Sembra che la giustificazione principale, se non esclusiva, addotta sia quella di trovare risorse aggiuntive strutturali pari a circa 22 milioni di euro l’anno.

C’è da osservare preliminarmente che nel 2018 una nota dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma (ACoS) stimava l’evasione a bordo dei mezzi pubblici, cioè i passeggeri sprovvisti di titolo di viaggio, intorno al 35% con un danno economico di circa 90 milioni di euro ogni anno. Sempre ACoS in un sondaggio del 2021 condotto tra gli Utenti rilevava come prioritario per il 63% di loro effettuare maggiori controlli per chi non paga. Recenti servizi televisivi hanno dimostrato la pratica diffusa di non convalidare il titolo di viaggio ai tornelli delle metropolitane.

Con queste premesse sembrerebbe sufficiente recuperare appena un terzo di quel 35% di evasione stimata per rendere superflua la ricerca di risorse aggiuntive strutturali attraverso l’aumento delle tariffe. Non risulta, invece, siano state adottate sufficienti misure da parte dei Gestori del servizio pubblico per implementare i controlli necessari.

Non si può nascondere poi che l’afflusso dei 30-40 milioni di pellegrini previsti per il Giubileo contribuirà a incrementare notevolmente le entrate del trasporto pubblico locale almeno nel corso del 2025. Una stima prudente farebbe ragionevolmente ritenere che gli extra-incassi supereranno di gran lunga l’esigenza di 22 milioni di euro posta come giustificazione del rincaro. Non avrebbe pertanto senso cercare risorse aggiuntive almeno per il 2025, potendosi così rinviare l’aumento a conclusione dell’evento religioso.

Sarebbe anche peggio dal punto di vista dell’immagine internazionale far nascere il sospetto che Roma abbia l’intenzione di sfruttare economicamente la presenza dei pellegrini per battere cassa nel trasporto pubblico.

Nel non auspicabile caso le Amministrazioni volessero invece insistere con l’ipotesi dell’aumento tariffario, la nostra Associazione propone di prendere in considerazione le seguenti azioni mitigative degli effetti sugli Utenti:

  • prolungamento della validità di tutti i titoli di viaggio; occorre ricordare sempre che per varie ragioni i tempi di attesa e di trasporto si sono dilatati, tanto che in alcuni casi il biglietto di 100 minuti risulta insufficiente a coprire l’intera durata del viaggio;
  • viaggi illimitati in metropolitana nell’ambito della validità temporale del BIT;
  • taglio progressivo del costo degli abbonamenti in caso di più abbonamenti nello stesso nucleo familiare;
  • riduzione più decisa del costo dell’abbonamento annuale al fine di incentivare la fidelizzazione al trasporto pubblico;
  • nel 2025 gratuità completa del trasporto pubblico per i pellegrini del Giubileo come dono di benvenuto da parte di Roma Capitale; la verifica del diritto può essere agevolmente effettuata grazie alla “Carta del Pellegrino” di cui tutti i partecipanti saranno dotati.

La nostra Associazione, come di consueto, si dichiara disponibile ad ogni forma di collaborazione per il miglioramento del servizio pubblico e per la tutela degli Utenti che rappresenta. A tal proposito sollecita espressamente di essere audita nelle sedi opportune per esporre le proprie ragioni.

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