Comunicato

Facciamo innanzitutto un po’ di chiarezza sulle notizie in circolazione in merito all’aumento del costo dei biglietti.

La necessità, secondo il Comune di Roma, è quella di trovare risorse aggiuntive pari a circa 22 milioni€/anno per poter chiudere il Piano economico finanziario e stipulare il contratto di servizio tra Comune ed ATAC. Sempre secondo il Campidoglio, ci sono solo due strade possibili: aumentare il prezzo dei biglietti, oppure ricevere più soldi dal Governo con aumento della quota del Fondo nazionale trasporti.

Queste due vie non sono minimamente compatibili tra loro. Non sappiamo come sarà il futuro Contratto, ma quello attuale prevede 2 “contenitori” distinti tra loro, per pagare il 100% del servizio svolto da ATAC:

  1. un primo contenitore riempito esclusivamente con fondi pubblici, con il quale il Comune paga ad ATAC il 65% dei costi del servizio svolto, in base ai km effettuati moltiplicati per dei corrispettivi chilometrici. Questo contenitore viene aggiornato ogni anno in base all’indice FOI dalle tabelle ISTAT.
  1. un secondo “contenitore” che vale il 35% dei costi e che ATAC deve riempire con i proventi dalla vendita di biglietti e abbonamenti. (NB: TUTraP-APS si è già espressa nel merito. Come avviene a Milano dove è il Comune a incassare i ricavi dalla vendita di biglietti e abbonamenti, ATAC dovrebbe essere pagata al 100% dal Comune, cfr https://www.tutrap.it/per-atac-serve-un-nuovo-contratto-come-quello-dellatm-di-milano-2).

Secondo una stima fatta nel 2018 dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma (ACoS), gli evasori a bordo dei mezzi pubblici (ovvero i passeggeri senza biglietto) sarebbero intorno al 35%, con un danno economico di circa 90 Milioni€/anno per ATAC. Recuperare almeno in parte l’evasione sarebbe quindi prioritario, rispetto a vessare i soliti onesti paganti.

Facendo un rapido calcolo a spanne sul mero aumento delle tariffe in maniera lineare, considerando i dati ufficiali a Bilancio 2023 solo zona A (tariffe nel Comune di Roma), risulterebbe per ATAC un extra-incasso superiore ai 35 Milioni€. Se poi consideriamo che nel 2025, anno del Giubileo, ci sarà un enorme afflusso di turisti, gli extra-incassi per ATAC saranno molto superiori.

Di base comunque si parla di almeno un +25%. ATAC di contro non sarà in grado di fornire un servizio del +25%, in linea con i maggiori incassi. Negli ultimi anni infatti il servizio è andato progressivamente peggiorando, e nel 2023 si è attestato intorno all’82% rispetto agli obiettivi ultimi del Concordato. Ci sono poi criticità diffuse sull’accessibilità delle stazioni Metro, dovute a scale mobili e ascensori fermi

L’aumento dei prezzi non trova quindi giustificazioni, per lo meno fino a tutto il 2025.

Sarebbe anzi un brutto segnale dal punto di vista dell’immagine internazionale, far nascere il sospetto che Roma abbia l’intenzione di sfruttare la presenza dei pellegrini per fare cassa (anche) sul trasporto pubblico.

L’aumento inoltre non è in linea con la politica di incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici, in quanto spingerebbe ulteriormente la fascia critica dei piccoli spostamenti all’uso del mezzo privato. Il 2025, tra l’altro, sarà un anno in cui tutto il sistema mobilità sarà messo sotto forte pressione, e anche solo per una mera opportunità il discorso “aumenti” potrà essere ridiscusso a partire dal 2026, se ATAC sarà nelle condizioni di garantire un effettivo miglioramento del servizio.

Con tali premesse TUTraP-APS è fortemente contraria all’annunciato aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale di Roma Capitale certamente per il 2025.

TUTraP-APS ritiene che programmare un aumento nel 2024 non solo sia ingiustificato alla luce delle illustrate ragioni finanziarie e di criticità del servizio, ma penalizza in modo sconsiderato i contribuenti e gli Utenti, siano essi residenti che turisti, in particolare offrendo nel 2025 la triste immagine di una Città che specula sul turismo religioso. Ai turisti religiosi del Giubileo 2025 la Città non dovrebbe riservare aumenti per far cassa, ma semmai offrire come dono di benvenuto la gratuità completa del trasporto pubblico.

Inoltre TUTraP-APS dichiara tutta la propria irritazione per il fatto che in una occasione così importante nessuna Amministrazione abbia avvertito la necessità di consultare, tra gli altri, i Comitati e le Associazioni che da anni rappresentano importanti fette di Utenti del trasporto pubblico come, per esempio, i pendolari. Anche in questo caso la disattenzione sorda delle Amministrazioni alla voce di chi quotidianamente utilizza il trasporto pubblico locale dimostra che il vero scopo delle loro azioni non è offrire un “servizio pubblico” ma soddisfare altre esigenze, vuoi politiche, vuoi sindacali, vuoi aziendali.

TUTraP-APS non ignora le necessità finanziarie del trasporto pubblico romano. Se e quando si rendesse necessario aumentare il costo delle tariffe, TUTraP-APS si dichiara pronta a proporre e valutare l’adozione di alcune misure mitigative, come per esempio:

  • prolungamento della validità di tutti i titoli di viaggio; occorre ricordare sempre che per varie ragioni i tempi di attesa e di trasporto si sono dilatati, tanto che in alcuni casi il biglietto di 100 minuti risulta insufficiente a coprire l’intera durata del viaggio;
  • viaggi illimitati in metropolitana nell’ambito della validità temporale del BIT;
  • taglio progressivo del costo degli abbonamenti in caso di più abbonamenti nello stesso nucleo familiare;
  • decisa riduzione del costo dell’abbonamento annuale al fine di incentivare l’utilizzo e quindi la fidelizzazione al trasporto pubblico.

TUTraP-APS, come sempre, si dichiara aperta ad ogni forma di collaborazione per il miglioramento del servizio pubblico e per la tutela degli Utenti che rappresenta. A tal proposito TUTraP-APS sollecita le Amministrazioni a predisporre un tavolo di consultazione con Comitati e Associazioni al quale fin d’ora si rende disponibile a partecipare per esporre le proprie argomentazioni.

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