ATAC ha pubblicato i report sul servizio bus, tram e Metro fino a giugno 2024.

Secondo i parametri del Comune il servizio è stato oltre il 99%. Lo stesso servizio, calcolato in rapporto agli obiettivi del Concordato, risulta invece pari all’85%. Essendo una percentuale media, significa che in ora di punta il servizio può essere anche di molto inferiore.

L’incredibile differenza è dovuta in larga parte ad una minore richiesta di servizio da parte del Comune (-12,5%), per allinearla al budget e alle effettive capacità di ATAC, e in piccola misura al servizio non effettuato per “cause esogene” (2,5%), ovvero per motivi particolari per i quali il Comune paga ATAC come se il servizio fosse stato svolto. Vediamo in dettaglio voce per voce.

Autobus: il servizio continua a peggiorare, nonostante l’arrivo di nuovi autobus ormai da diversi anni. Dopo un picco nel 2021, è poi diminuito di quasi il 5%, mentre i guasti sono tornati ad aumentare. Poco chiari i motivi.

Minibus elettrici: il servizio, azzerato nel 2018, è poi lentamente ripreso a seguito della “rigenerazione” dei vecchi minibus (sarebbe stato forse meglio acquistarne di più moderni). Non ha mai toccato grandi vette, ed è tornato a diminuire dal 2022. È comunque una percentuale marginale (0,3%) del servizio ATAC.

Filobus: decisamente al di sotto delle aspettative, è comunque in sensibile miglioramento rispetto agli anni precedenti, grazie al nuovo contratto di recupero e manutenzione dei modello “Breda”. Rappresenta lo 0,9% del servizio ATAC. La quota del 13,1% di “bonus” è legata ai lavori stradali nei primi mesi del 2024, con conseguente interruzione del servizio per “cause esogene”, ovvero esterne ad ATAC.

Tram: il servizio è stato più che dimezzato (e all’incirca compensato da navette sostitutive bus). Per il Comune è stato pari quasi al 100%, il larga misura grazie ai “bonus cause esogene”, perché il minor servizio è dovuto a lavori di sostituzione dei binari, di competenza contrattuale del Comune. C’è stata anche una considerevole minore richiesta di servizio da parte del Comune.

ATAC ha incassato in media oltre 1 Milione€/mese dal Comune di “bonus cause esogene”, di cui oltre la metà per i tram fermi.

Metro A: è il servizio “top” di ATAC, ma non raggiunge livelli di piena soddisfazione per diversi motivi. È infatti interessata da chiusura anticipata alle 21:00 dalla domenica al giovedì, da una certa irregolarità del servizio (di cui i soli km non tengono conto), vari ascensori e scale mobili fermi, stazioni Metro chiuse o fatiscenti, oltre ad altri fattori negativi come continui borseggi e alcune risse, che hanno avuto ampio risalto mediatico.

Metro B: lascia di stucco l’enorme differenza tra la percentuale di servizio secondo il Comune, che va oltre l’eccellenza (103,6%), e quanto realmente offerto agli utenti (60,7%). Il motivo è legato quasi esclusivamente ad una minor richiesta di servizio, probabilmente per via della mancanza di un consistente numero di treni, sottoposti a revisione/manutenzione. La minore richiesta dal Comune permette ad ATAC di non subire penali o di vedersele comminate in maniera molto ridotta. La scelta può esser dovuta al fatto che una grossa fetta di responsabilità del minor servizio è conseguenza di lunghi anni di mancati investimenti da parte del Comune.

Metro C: il servizio non è stato a pieno regime, ma è andato comunque meglio di quasi tutti gli altri.

Date le premesse, è poco verosimile aspettarsi per il Giubileo 2025 un servizio adeguato alle esigenze della città. L’unica via per un parziale recupero in tempi brevi può essere solo verso l’ulteriore allargamento ai privati, sfruttando i contratti già in essere con ATAC e gli altri gestori del servizio bus periferico.

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