Sempre più disagi per i pendolari della ferrovia ex concessa con continui ritardi e cancellazioni nonché zero informativa agli utenti delle stazioni

Articolo pubblicato anche su diarioromano.it

Dopo la recente fotografia scattata a febbraio di quest’anno, proseguiamo l’analisi della situazione del livello di servizio offerto lungo la ferrovia Roma – Civita Castellana Viterbo, con l’analisi dei risultati del servizio erogato durante il primo trimestre di quest’anno.

Purtroppo continua il peggioramento del servizio che vede nei primi tre mesi del 2024 un numero di 1.242 soppressioni di corse complessive pari al 7% del totale delle corse da erogare nel trimestre (qualcuno dirà fisiologico e/o accettabile). La linea urbana, quella che porta pendolari e studenti da Montebello sino a Flaminio, nel cuore di Roma, evidenzia 1.103 soppressioni (8% delle corse programmate) mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 139 soppressioni (5% delle corse programmate che ricordiamo sono già insufficienti a soddisfare le esigenze del quadrante di Roma Nord).

Lunghe ed estenuanti le attese in banchina e il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione ed ecco i disservizi dati da soppressioni e ritardi. I ritardi sono veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Marzo 2024 quanto segue:

  • 4.064 corse complessive in ritardo che registrano ben 22.394 minuti di ritardo nel trimestre (parliamo del 24,3% delle corse erogate);
  • 3.403 le corse urbane in ritardo con ben 16.572 minuti di ritardo sempre nel trimestre (anche qui un 24,0% delle corse urbane effettuate);
  • 661 le corse extraurbane in ritardo con 822 minuti di ritardo (il 25,6% delle corse extraurbane effettuate).

Una vera agonia per i pendolari.

Sulla linea Extraurbana l’ormai “classico” dei ritardi è evidenziato dalla corsa delle 5:40 del mattino nonché delle 6:15 (rispettivamente le corse 605 e 607) che viaggiano con 15 minuti di ritardo.

Sul servizio urbano, invece, abbiamo la “classica” soppressione dell’urbano delle 6:50.

Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio. Nei prossimi mesi analizzeremo nuovamente e vi terremo aggiornati anche sull’andamento del numero dei fruitori di questo (dis)servizio. Pensando al prossimo Giubileo, ne vedremo delle belle con anche i turisti ad affollare la linea…..

Del resto, come avevamo già anticipato, di treni nuovi non si parlerà prima della metà del 2025 (se tutto andrà bene), quelli attuali continuano a dare problemi (hanno oltre trent’anni di servizio) mentre dei due treni Alstom andati in revisione generale più di due anni fa tutto ancora tace e non si hanno notizie sul loro rientro anzi, sappiamo che un ulteriore treno è stato inviato in manutenzione.

La situazione non può quindi che peggiorare.

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