L’Associazione respinge l’aggressività di ATAC nei confronti degli Utenti che hanno lamentato una condizione di sofferenza a bordo dei mezzi pubblici

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Con un comunicato del suo Ufficio Stampa datato 14 agosto 2024, ATAC ha informato di aver agito legalmente nei confronti di TUTraP-APS per alcune notizie diffuse da diversi quotidiani e social media il 13 e 14 agosto circa il Report pubblicato dall’Associazione riguardo al comfort sui mezzi pubblici.

Premesso che il Report era stato messo a disposizione dell’Azienda fin dall’11 agosto e che l’Associazione aveva avanzato alcune proposte concrete per il miglioramento delle condizioni lamentate dagli Utenti senza ricevere riscontro, il Presidente Quinzi ha rilasciato la seguente dichiarazione.

Resto interdetto per la reazione di inusitata e sproporzionata aggressività che un’Azienda a partecipazione pubblica ha riservato nei confronti degli Utenti che hanno lamentato una condizione di sofferenza a bordo dei mezzi pubblici.

Non era mai accaduto nella Capitale italiana che un’Azienda pubblica, dopo aver ignorato per mesi segnalazioni e lamentele degli Utenti relative ai suoi mezzi pervenute tramite il suo sistema informativo, invece di preoccuparsi di risolvere i problemi denunciati denunciasse l’Associazione che li denuncia. Peraltro né ATAC né Roma Servizi Mobilità (RSM) possono dire di essere all’oscuro della situazione. Infatti le uniche segnalazioni prese in carico dal sistema informativo di ATAC sono state quelle che sistematicamente hanno rimandato ad altri Gestori, informando RSM.

La nostra è un’Associazione seria, fatta da persone serie e competenti; per questo NOI non abbiamo ignorato le lamentele e abbiamo preso sul serio le segnalazioni che provenivano tanto dagli Utenti quanto da notizie di stampa. In particolare l’articolo de Il Tempo «Roma, viaggio nell’inferno dei bus. Temperature da collasso» (19/07/2024) parlava esplicitamente di «situazione critica» e di «valori impossibili da sostenere» a bordo dei mezzi di superficie, mentre si sorprendeva che «sui bus della capitale faccia così caldo nonostante l’impianto di condizionamento sia acceso e funzionante». Per inciso: non risulta che l’Azienda abbia mai contestato l’articolo. Perciò abbiamo voluto verificare se quello che era stato segnalato fosse o meno rispondente alla realtà.

Il pretestuoso attacco riservato al Report dimostra solo le difficoltà in cui si trova l’Azienda nei confronti del lavoro degli Utenti. Se infatti ATAC avesse fatto lei a tempo debito e in modo ragionato il lavoro svolto dai giornalisti e dai Volontari, rilevando temperature e umidità a bordo dei mezzi da lei gestiti, avrebbe oggi da contrapporre dati reali alle criticità rilevate dall’Associazione. Invece si limita a snocciolare numeri che nulla hanno a che vedere con le conclusioni cui giunge il Report e a vuote enunciazioni che non cambiano la realtà dei fatti. Anche con il ricorso ad argomenti, come quello dei tassi di incidentalità e degli infortuni, del tutto estranei al tema del Report.

Trovo quindi ancor più irricevibile l’affermazione secondo cui il Report sarebbe «uno studio, il cui rigore scientifico e correttezza dei risultati è assai discutibile». Mettere in dubbio il frutto del lavoro dei Volontari e la review di stimati professionisti, senza offrire nessuna evidenza di quanto affermato, anzi contro tutti i dati di fatto, impegna l’Azienda ad assumersi le proprie responsabilità nelle sedi che saranno ritenute opportune dagli interessati.

Peraltro sembra che il comunicato di ATAC ignori volutamente il contenuto del Report che in numerose occasioni ha messo in evidenza le migliori performance dei mezzi ATAC rispetto ad altri Gestori; che ha evidenziato gli sforzi di miglioramento dei Gestori con l’attesa di nuovi veicoli e i tempi inevitabili per l’ammodernamento della flotta; che ha chiaramente individuato alcuni fattori incidenti sul microclima a bordo dei mezzi, quale è l’apertura ripetuta delle porte. Quest’ultima menzionata nel comunicato di ATAC, è, tra le altre, la «circostanza che – sempre secondo ATAC – rende impossibile una stabile climatizzazione a bordo»; si tratta dunque di una implicita conferma della bontà delle conclusioni del Report, il quale ha correttamente evidenziato su alcune vetture persino di più recente costruzione, in pieno accordo con le conclusioni dell’articolo de Il Tempo, l’insufficienza del condizionamento. E comunque non si può non stigmatizzare la reazione scomposta, del tutto inappropriata e per nulla empatica del comunicato di ATAC a fronte di una condizione che nelle mutate estreme condizioni climatiche può creare seri problemi alla salute degli Utenti e dei lavoratori del trasporto pubblico.

Sorprende, in proposito, il silenzio ferragostano delle Organizzazioni Sindacali. Mentre l’Associazione ha il compito di tutelare gli Utenti, non può dimenticare che i lavoratori a bordo dei mezzi soffrono gli stessi problemi, nel caso non siano previste per loro le mitigazioni richieste dalla legge per i lavoratori. L’autista che ha dovuto fermare il mezzo per rinfrescarsi ad una fontana di acqua o il conducente del tram che ha fatto scendere tutti i passeggeri per l’eccesso di calore a bordo potrebbero ricevere senz’altro maggiore attenzione dalle Sigle che intendono tutelarli anche seguendo le segnalazioni degli Utenti.

Poiché ritengo la questione della tutela della salute degli Utenti compito imprescindibile dell’Associazione, invito ATAC e tutti i Gestori che lo desiderino a verificare congiuntamente con l’Associazione le condizioni di comfort a bordo dei mezzi più nuovi e più vecchi, con una o più rilevazioni di temperatura e umidità nella fascia oraria più critica 12:00-14:00 in una data da concordare, facendo scegliere le linee da monitorare a cura di un team di giornalisti indicati in maniera paritetica”.

Il Presidente Quinzi, in conclusione, perdurando la mancanza di appropriate indicazioni da parte dei Gestori relative all’argomento, ha rinnovato agli Utenti del trasporto pubblico l’invito a seguire le informazioni presenti nel Report e le istruzioni fornite qualora si presentassero i sintomi del colpo di calore a bordo dei mezzi.

In caso di malore a bordo dei mezzi pubblici a causa dell’elevata temperatura, il Presidente ha invitato Soci, Iscritti e Utenti che intendessero avvalersi della tutela dell’Associazione a far fermare il mezzo, a richiedere l’intervento del 118, a farsi refertare in un pronto soccorso e quindi a contattare l’Associazione.

Nel pdf si allegano gli screenshot delle segnalazioni effettuate su X-Twitter da alcuni Utenti.

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